Nel caso di arresto in un Paese straniero, il cittadino italiano ha diritto a chiedere la protezione consolare, nell’ambito della quale la Rappresentanza diplomatico-consolare può:
- rendere visita al detenuto;
- fornire nominativi di legali in loco;
- curare i contatti con i familiari;
- intervenire per il trasferimento in Italia, qualora il connazionale sia detenuto in Paesi aderenti alla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei detenuti del 21.3.1983 o con cui siano in vigore accordi bilaterali;
- intervenire, in particolari casi, per sostenere domande di grazia.
- vigilare sulla corretta applicazione della legge francese e delle convenzioni internazionali.
Il Consolato, per contro, non può intervenire in giudizio per conto del connazionale e/o farsi carico delle spese legali.
I nominativi dei nostri connazionali in stato di detenzione non sono sempre segnalati a questo Consolato Generale dalle autorità locali, a meno che l’interessato non ne faccia espressamente richiesta.
È spesso necessario fare accertamenti puntuali per verificare se un connazionale sia stato arrestato o trattenuto in detenzione, soprattutto nella primissima fase dell’arresto. Tali ricerche vengono generalmente attivate su richiesta dei familiari del connazionale che , essendo rimasti senza notizie dello stesso, si rivolgono al Consolato per le opportune ricerche presso Ospedali, Polizia o Istituti penitenziari.
Il Consolato Generale assiste i familiari dei detenuti italiani fornendo loro i dovuti chiarimenti sulle formalità da seguire per ottenere il permesso di visita al loro parente e sull’invio allo stesso di denaro o di generi di prima necessità (abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, ecc…).
Le persone impossibilitate a sostenere le spese di un legale possono beneficiare dell’assistenza del patrocinio francese gratuito (“aide juridictionnelle”).
Per informazioni:
E-mail: sociale.nizza@esteri.it